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6 luglio, 2018

La valorizzazione energetica dei rifiuti al centro degli accordi Italia - Emirati

Oggi più che mai per superare le sfide che ci attendono è fondamentale riuscire a condividere “know-how” e tecnologie allo scopo di sviluppare iniziative comuni sia in Italia, sia fuori da essa, tanto nei settori del waste management e del waste to energy, quanto in quello delle bonifiche dei suoli e delle acque. La sottoscrizione, avvenuta il 25 giugno, di un protocollo d’intesa quindi tra Ambienthesis S.p.A. e Beeah Sharjah Environment Co. LLC (Beeah”), società leader degli Emirati Arabi Uniti operante sia nella raccolta, nella separazione, nel recupero e nello smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, sia nelle energie rinnovabili, vuole essere proprio questo.

Ambienthesis rappresenta in Italia, come probabilmente saprete, uno dei principali operatori integrati nel settore delle bonifiche ambientali e della gestione dei rifiuti industriali, (in particolare modo nelle aree di bonifiche e risanamenti ambientali: trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali) nonché nelle attività di ingegneria ambientale. Beeah, d’altro canto, focalizzandosi sull’innovazione, sia attraverso il perseguimento di pratiche rivoluzionarie nel settore ambientale, sia scegliendo un approccio sistemico alla gestione dei rifiuti ed allo sviluppo di strategie di sostenibilità per le risorse chiave legate all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, (nonché promuovendo iniziative finalizzate al coinvolgimento delle comunità locali), è diventata il motore di cambiamento di tutta la regione ed è oggi la società del comparto ambientale in più rapida crescita del Medio Oriente. Tale accordo tra le società consentirà così, unendo le competenze industriali e tecnologiche delle due aziende, di sviluppare una nuova e grande collaborazione sinergica volta ad ottimizzare i processi di gestione dei rifiuti, (sia di waste to energy, sia di bonifica dei suoli e delle acque), favorendo nuovi processi di economia circolare e sopratutto rafforzando ancor di più i legami tra Italia ed Emirati Arabi Uniti nel nobile scopo comune di salvaguardare l’ambiente e il nostro Pianeta per le generazioni future. L’accordo porterà, in primis, all'ideazione, il design, la realizzazione e l'esercizio di impianti waste to energy (WTE). L'accordo mira anche ad introdurre soluzioni tecnologiche per il migliore sfruttamento e riutilizzo di sottoprodotti o scarti di lavorazione presso gli attuali impianti con il recupero delle scorie da incenerimento e sfruttamento del biogas a fini energetici, il trattamento dei fanghi, l'utilizzo di energie rinnovabili, la produzione di polverino da pneumatici fuori uso. Grazie a questa joint venture si potrà così affrontare, anche negli Emirati, il tema delle bonifiche, del risanamento e della riqualificazione ambientale con l'utilizzo delle migliori tecnologie di settore anche in modo combinato.

Per i non addetti al settore, quando ci si riferisce al  Waste-to-energy (WtE) o energy-from-waste (EfW) si entra nel campo del recupero energetico e ci si riferisce al processo di generazione di energia sotto forma di elettricità e/o calore derivante dal trattamento primario dei rifiuti o dalla trasformazione dei rifiuti stessi in una fonte combustibile. I moderni impianti di termo-valorizzazione sono molto diversi dagli inceneritori di rifiuti usati comunemente fino a qualche decennio fa (il primo inceneritore risale infatti al 1874) incapaci di rimuovere possibili materiali pericolosi o riciclabili prima della combustione. Questi inceneritori, oltre a mettere in pericolo la salute degli operai che vi lavorano e dei residenti vicini, nella maggior parte dei casi non erano neanche progettati per produrre elettricità ma solo per bruciare la spazzatura. Oggi invece la trasformazione dei rifiuti in energia viene sempre più considerata come una potenziale strategia di diversificazione energetica (basti pensare al caso della Svezia, che negli ultimi 20 anni si è quasi completamente affidata a questo processo).

Stiamo in questi anni assistendo ad una crescita costante del mercato europeo della valorizzazione energetica dei rifiuti, crescita spinta anche dagli obiettivi per le energie rinnovabili fissati dall’Unione Europea per il 2020, attraverso nuove normative ed incentivi utili ad aumentare l'efficienza energetica e a favorire questa tendenza. Gli inceneritori a griglia, grazie alla loro flessibilità e convenienza, sono così destinati a dominare il mercato in termini di entrate e numero di impianti installati. Si prevede che il segmento dell’incenerimento sarà ancora più redditizio in futuro grazie alle attività di modernizzazione o ristrutturazione dei vecchi impianti di valorizzazione energetica, che sono tenuti a rispettare gli attuali standard ambientali. Per migliorare la qualità dei servizi di valorizzazione energetica esistenti e sfruttarne le capacità aggiuntive, sono però necessari ancora notevoli investimenti. Di conseguenza, la gestione dei rifiuti, la modernizzazione degli impianti WTE, la ricerca e lo sviluppo in nuove tecnologie di valorizzazione energetica e i partenariati pubblico-privato (PPP) stanno attirando l’attenzione sia delle grandi imprese sia dei legislatori. Le aziende private potrebbero così costruire profili di proprietà con partner all’interno e all’esterno dell’Europa, poiché gli impianti di valorizzazione dei rifiuti stanno diventando investimenti sempre più redditizi.

Gli impianti di valorizzazione energetica dei rifiuti sono un fattore chiave per il riciclaggio di qualità e potrebbero spianar, a mio avviso, la strada a un’economia circolare che porterebbe maggiori opportunità di impiego, specialmente nell’ambito di professioni semi-qualificate ed entry-level. Anche per questo sarebbe consigliabile che si sviluppassero nuovi modelli circolari per le catene di approvvigionamento, puntando a materiali difficili da riciclare al fine di raggiungere l’obiettivo di azzerare, un giorno non molto lontano, i rifiuti e generare un flusso di materiale ciclico.

Giovanni Bozzetti